Spesso i termini birre d’abbazie e trappiste vengono usati quasi come sinonimi o comunque in modo improprio in quanto non tutti sanno che tali accezioni non vanno a indicare uno stile preciso. Per capire le differenze è necessario analizzare alcuni aspetti.
Le Birre D’Abbazia
Con il termine birre d’abbazia si intende una gamma piuttosto ampia di stili di birre. In origine andava a indicare le bevande prodotte nei monasteri belgi e olandesi.
Oggi il legame con le abbazie è spesso venuto meno (a eccezione di alcune birre come la Val-Dieu e la Abbaye d’Aulinee) le birre vengono prodotte in dei birrifici commerciali che dispongono dell’autorizzazione di operare su licenza di un’abbazia ancora attiva oppure utilizzando il nome di un monastero in disuso.
Oltre a sfruttare il marcio quindi si mantiene anche la tradizione e la diffusione delle ricette originali. Ogni birrificio possiede varie birre d’abbazia dalla bionda alla scura, con gradazioni che vanno dai 6,5° in su.
Le Birra Trappiste
Il termine birra trappista non indica uno stile preciso e può essere definita tale solo se segue una serie di regole ben definite. I requisiti necessari per utilizzare questo titolo e il noto logo rosso esagonale “Authentic Trappist Product” sono i seguenti:
- la birra deve essere prodotta all’interno di un’Abbazia;
- il processo produttivo deve svolgersi sotto il controllo della comunità monastica;
- i ricavi delle vendite devono essere impiegati per fini caritatevoli.
La differente produzione delle Birre d’Abbazia e Trappiste
Se la birra d’abbazia e la trappista si distinguono per metodi produttivi diversi, al contrario gusto e colore hanno diversi aspetti similari, infatti:
- seguono il processo di alta fermentazione;
- possono avere diverse tonalità di colore, dal dorato all’ambrato e fino al bruno;
- il grado alcolico va dal 6 al 10%;
- il gusto si caratterizza per i toni speziati e aromatici.